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struttura del piatto riscaldato

Posted by JackTom2098 
struttura del piatto riscaldato
November 17, 2019 05:14AM
ciao a tutti quanti,
sto disegnando la mia core xy e nel "ingegnerizzare" il piatto di stampa ho avuto diversi cambi di idee. Innanzitutto il volume di stampa dovrà essere 300x450, e leggendo in giro ho trovato che il vetro borosilicato (ho già contattato un'azienda che lo fa su taglio personalizzato con eventuali fori) sia la soluzione migliore per l'adesione al piatto di stampa.

ero convinto di utilizzare un pad in silicone e porci sopra il vetro per mezzo di un attacco magnetico (come la BCN3D sigmax) pero avendo visto su youtube un video comparativo sui diversi piani di stampa, la mia idea sembrava la più scadente ( il gap d'aria tra pad e vetro fa brutti effetti all'omogeneità del riscaldamento, e quanto pare lo stesso pad in silicone non ha un'ottima uniformità nello scaldare).

molto migliore sembrava l'dea della Ultimaker 3, ovvero un letto scaldato in PCB con sopra direttamente il vetro ( di sicuro utilizzerò il metodo dell'Ultimaker per il fissaggio del vetro al piano, qualsiasi sarà la soluzione definitiva), e nel video comparativo otteneva ottimi risultati. allora ho subito controllato un produttore che realizzasse piatti PCB custom ma davvero nulla da fare, ho trovato solo dimensioni standard o al meglio un fornitore che pero richiedeva un ordine minimo di 5 pezzi (temo che cosi il costo diventi eccessivo)

allora sono tornato all'idea del pad in silicone, però ottimizzandolo ponendoci sopra un spread heater di alluminio (mi sembra di aver capito si spessore non superiore ai 2 mm). Questa potrebbe essere l'idea definitiva, ovvero: silicon pad, foglio di alluminio e sopra il vetro borosilicato.

avrei diverse domande:
1) in primis se quanto ho scritto è vero o se avete esperienze differenti
2) la soluzione dell'Ultimaker mi piace ancora tanto perché molto semplice, quindi se qualcuno avesse il contatto di una ditta che fa al caso mio, ritratterei le mie posizioni
3) pensando che non vengano risolti i due punti precedenti, non mi rimane che impegnarmi sull'idea finale. Come posso incollare il foglio di silicone alla lastra di alluminio, e nel caso c'è una particolare lastra che dovrei cercare ?
4) è necessario isolare la parte sotto nel pad in silicone ( ho visto che viene utilizzato il sughero) o può essere lasciata libera ? utilizzerei comunque un sistema di 3 molle (ho letto che è meglio di 4 punti di contatto perché lascia piu libero il piatto di dilatarsi per il calore) per la regolazione del piatto
5) il termistore posto nel pad sono abbastanza sicuro che darebbe una lettura sbagliata della temperatura perché comunque molto distante dall'effettivo punto di contatto tra la plastica estrusa e il piano di stampa. l'errore è cosi pesante secondo voi ? nel caso affermativo, dove/come potrei muoverlo per avere una lettura piu precisa ?
6) la ditta che mi produrrebbe il pad sarebbe la keenovo, avete mai acquistato da loro ? (se avete qualche recensione mi farebbe piacere sentirle, anche ovviamente di altri rivenditore migliore se ne conoscete)
7) è possibile forare il pad termico per permettere alle viti di passare o dovrò avere un pad piu piccolo della dimensione del vetro ( o un vetro piu grande della dimensione di stampa)
8) ultima cosa giuro, avete idea della potenza, del voltaggio e della corrente necessaria per far si che il tutto si scaldi velocemente ( 5 minuti) ? utilizzerò una duet wifi e sono sicuro di voler usare i 24 V

ringrazio in anticipo per l'aiuto e soprattutto per chi avrà la forza e il coraggio di leggere questo papiro,
qualsiasi idea migliore, pareri o domande, non esitate a scrivere !!
Re: struttura del piatto riscaldato
November 17, 2019 11:36AM
IL problema del trasferimento di calore tra vetro ed elemento riscaldante è stato affrontato diverse volte, il vetro di per se è un "cattivo conduttore" di calore, e peggiorare le cose è facile.

Esistono dei "silipad" che è un nome commerciale, usati per attaccare grosse alette di dissipazione ad elementi attivi, mi pare che esistano anche al metro e che riescano a pareggiare le imperfezioni trasferendo il calore in modo uniforme, in genere le usano sulle CPU tra CPU e aletta di raffreddamento, hanno il vantaggio di non seccarsi nel tempo essendo fatte appunto di silicone con altre cose che favoriscono il traferimento termico.

Se l'elemento riscaldante è già in silicone, un buona superficie rettificata sotto l'elemento riscaldante dovrebbe evitare che ci siano molti disallineamenti, perà per buona partirei dai 3mm in su ed eventualmente la passerei sopra una squadra di riscontro per controllare che non sia imbarcata.

Saluti

Carlo D.


P3Steel - MKS GEN v1.2 e REPRAP_DISCOUNT_FULL_GRAPHIC_SMART_CONTROLLER + Gen 7 MOSFET (HotBed) + alimentatore step-down 12V -> 5V
Firmware MK4duo 4.3.6 con ABL induttivo con LJ18A3 - Slic3R (Originale) ed ESP3D per controllare la stampante da remoto.
HotEnd Cinese V6 clone con ugello da 0.4mm.

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Re: struttura del piatto riscaldato
November 18, 2019 09:15AM
quindi mi consigli comunque di mantenere il silicon pad invece che per optare un PCB mi sembra di capire. un'altra cosa, converrebbe mettere, oltre alla heat spreader anche un'altra superficie rettificante sotto l'heated bed per mantenere meglio le dimensioni ?
Re: struttura del piatto riscaldato
November 19, 2019 12:47PM
Ma oddio, se vuoi avere una stabilità dimensionale, avendo un silipad che è flessibile, è bene che appoggi su una base abbastanza solida, in genere i piatti standard hanno un supporto da 3mm di alluminio e sotto la PCB riscaldante incollata alla superficie.

La planeicità la controlli con una "squadra da meccanico", un "piano di riscontro" o altro.

In genere se è di alluminio lo puoi rettificare a mano mettendolo sopra un "piano di riscontro" con sopra della carta abrasiva da 800, tieni ben in piano la piastra di alluminio e fai qualche passata, vedrai se la carta abrasiva leviga tutta la superficie oppure solo alcune aree, in genere le più alte, da come viene valuti la planeicità, ovviamente la carta abrasiva deve essere "da meccanico" e non "da falegname" cioè quella con la superficie uniforme.

puoi anche passare con un pennarello la superficie fare qualche passata, evidenzi meglio le zone "alte" perchè lì il colore va via.

Comunque già con una squadra, traguardano in controluce, prima su una diagonale e poi sull'altra puoi farti un'idea della bontà della planeicità.

Parlando di piano + importante non tanto la planeicità ma anche la regolarità dell'alzata del piano Z e qui dipende da come è fatta la stampante, puoi avere il piano rettificato quanto vuoi (e a onor del vero non è che il vetro sia un ottimo esempio di planeicità, essendo un colloide allo stato semisolido), ma se l'asse di scorrimento Y e X non sono paralleli al piano "il meglio possibile" hai voglia a cercare la perfetta planeicità del piano, ai fini pratici non ti serve a nulla.

Nel caso di un sitema tipo Ultimaker, in cui il piano si alza e si abbassa, è importante anche la struttura della "squadra" che regge il piano rispetto alle guide posteriori e l'interasse dei cuscinetti del piano, in teoria dovrebbero assomigliare ad un triangolo rettangolo con l'ipotenusa verso il basso, però a volte è meglio optare per un fissaggio sui quattro angoli di cui in giro ci sono dei begli esempi.

Per questo in genere esiste il Bed Levelling automatico più o meno preciso e più o meno raffinato, perché non è possibile ottenere precisioni da paura almeno a livello hobbystico, se poi quando fai una stampa di un layer idealmente piatto, vedi che sul quel layer l'asse Z si alza e si abbassa in continuazione il piano ha le gobbe, se invece vedi che si muove in una direzione solo, è semplicemente inclinato e puoi migliorare la precisione con le viti di registro.

Saluti

Carlo D.

Edited 1 time(s). Last edit at 11/19/2019 12:54PM by onekk.


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Re: struttura del piatto riscaldato
November 20, 2019 05:00AM
ti ringrazio per i consigli, essendo che mi sembri molto "avviato" sull'argomento potrei chiederti anche se sai come risolvere il problema del termistore ? è vero che una volta fatto un primo test e sapendo qual è la differenza di temperatura tra silicon pad e vetro, posso sempre sapere l'effettiva temperatura del vetro, pero se avessi la lettura corretta direttamente lo preferirei. Grazie per la mano che mi stai dando !
Re: struttura del piatto riscaldato
November 20, 2019 03:25PM
Se usi una lastra di vetro, hai il problema che tutti hanno. Io non mi fisserei troppo con le temperature in quanto, la temperatura corretta per una buona adesione del pezzo dipende principalmente sul tipo di "fondo" su cui la stampa deve aderire. Se usi fogli PEI, avrai una certa temperatura, se usi PSU un altra, se usi vetro e lacca ancora un'altra.
Le dimensioni del piatto da te citato sono imperative? Te lo chiedo perché commercialmente trovi facilmente piatti da 330x330mm.
Clacola anche che piu il piatto è grande e più avrai difficoltà ad averlo piano.
Se usi alluminio, non importa di che spessore, ma una volta scaldato subira deformazioni dovuti alla inevitabile dilatazione dello stesso. Usano i pcb come piatto perché la dilatazione è quasi assente.

Se proprio lo vuoi di quelle misure, quindi non commerciali, io farei un piano in alluminio da almeno 6/8mm di spessore, silipad (che di quella misura ti consumerà quasi 1000W) e un buon isolamento sottostante. Meno calore perdi, più veloce si scalda e meno corrente consumi.

Per esempio, il mio da 330x330mm a 24v consuma 480W con isolazione sottostante da 6mm di sughero e lo porto a 110 gradi in circa 6/8 minuti. Senza isolamento ci metto circa il 50% in piu
Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 04:30AM
Purtroppo ho provato a cercare dei piatti di PCB ma le uniche aziende che lo fanno custom vogliono un ordine di almeno 5 pezzi e temo sia leggermente fuori budget (e sprecato). Il pad in silicone invece ho Gia contattato due venditori e riescono a produrre quello di cui ho bisogno, devo solo scegliere. L’unica cosa che mi preoccupa è che pensavo di aver bisogno di 3 mm di alluminio, non 8 come mi hai detto, ciò potrebbe decisamente impattare sul peso complessivo del piatto da alzare, sono davvero necessari quegli spessori ? Per il sugherò non è un problema probabilmente ci metterò uno strato da 1 cm e cerco di recuperare il più possibile di calore. Anche i fornitori che ho contatto mi hanno detto che la potenza si aggirerà attorno agli 800-1000W ma non è un problema grave. C’e un modo per attenuare le dilatazioni dell’alluminio ? Per curiosità ho guardato anche lastre di ferro e acciaio che, oltre al peso decisamente superiore, hanno sei coefficiente di trasmissioni del calore decisamente inferiori, però a fronte di coefficiente di dilatazione migliori (di poco inferiori rispetto all’alluminio) potrebbero essere un’alternativa ?
Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 05:36AM
La deformazione al calore dell'alluminio dipende anche da come è stata prodotta la lastra, in genere poi parliamo di 100° 110°c e con l'alluminio non dovresti avere problemi, a meno di non avere un riscaldamento irregolare, che in genere causa problemi.

Per motivi di inerzia termica, hai due possibilità.

isolante - lastra di alluminio - riscaldatore - vetro, in questo caso la lastra supporta il peso del tutto e si comporta da serbatoio di calore e basta.

isolante, riscaldatore - lastra di alluminio - silipad - vetro in questo caso la lastra di alluminio si comporta sia da serbatoio, sia da dissipatore che uniforma la temperatura , un po' come fa il fondo spesso di una pentola con il cibo.

il problema della soluzione 2 è che devi mettere un silipad per favorire la trasmissione di calore e compensare gli eventuali difetti di planeicità dell'accoppiamento alluminio - vetro (parlando in termini di decimi di millimetro ovviamente).

Sul fatto della lettura della temperatura, la scelta è tua, se fai la misurazione al piano di vetro e compensi il Beta per la temperatura letta al vetro, se cambi impostazioni o piano di vetro avrai delle letture diverse da piano a piano, ma l'importante secondo me è avere un corretto feedback di temperatura tra riscaldatore e termistore, cioè avere una idea abbastanza precisa della temperatura che ha l'elemento riscaldante.

Mi spiego meglio.

Se il tuo elemento riscaldante ti "fornisce" 100°C quando il display te ne segna 101°C saprai che la temperatura che leggi sul display è ragionevolmente giusta, se poi al piano ne misuri 95°C con un tipo di vetro e 92°C con un altro tipo poco ti interessa, saprai che dovrai impostare con il "piano B" una temperatura superiore di 3°C rispetto al "piano A".

Il giorno che cambierai piano e metterai ad esempio un "piano C", magari un foglio di alluminio ricoperto di PEI (se usi cose diverse dalla lacca usare il vetro è per lo meno inefficiente), e misuri che impostando 100°C sul display leggi 99°C sul piano saprai che dovrai correggere di meno rispetto agli altri piani.

La variabilità del vetro è superiore rispetto a quella di una lastra di metallo, di una lastra di metallo ad esempio puoi chiedere che sia una 6015 ad esempio e sempre la lega 6015 sarà composta da un tot di alluminio, un tot di rame e un tot di magnesio (invento anche i componenti, ma tanto per farti capire il concetto).

Di un vetro al borosilicato raremente ti viene fornita una composizione chimica e dei dati fisici, come coefficiente di conducibilità termica prova a chiedere al fornitore e vedrai che sarà più difficile che un vetraio ti fornisca "dati tecnici" come la conducitbilità termica oppure la composizione "chimica" della "lega di vetro", un ferramenta più facilmente ti dirà ce il bullone che ti vende è un AISI 400 oppure un INOX A2 e con una piccola ricerca troverai le caratteristiche del materiale.

Saluti

Carlo D.


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HotEnd Cinese V6 clone con ugello da 0.4mm.

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Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 08:11AM
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Whitedavil
Se usi alluminio, non importa di che spessore, ma una volta scaldato subirà deformazioni dovuti alla inevitabile dilatazione dello stesso

Scusate, ma forse sarebbe il caso di definire queste dilatazioni termiche...

Provo a fare un calcolo, ma potrei toppare di brutto:

il coefficiente di dilatazione dell'alluminio è di 0,000024

Secondo questa formula:

L'allungamento (metri) si ottiene moltiplicando la lunghezza (metri) per il coefficiente di dilatazione e per i gradi (°C) di incremento della temperatura.

Calcoliamo un piano di 50cm, quindi 0,5m.

0,5m x 100gradi (considero da 20°C a 120°C) x il coefficiente = 0.0012 m di dilatazione, cioè 0,12 cm cioè 1,2 mm su mezzo metro! 5001,2 mm invece di 5000 mm...

per lo spessore non varrebbe neanche la pena di calcolarlo, comunque:

considerando lo spessore di 1cm, 1cm x 100° x il coefficiente = 0.0024 cm cioè 0,024 mm, considerando che di solito un layer è 0,1 - 0,2 mm...

Se non ho sbagliato qualcosa, la dilatazione termica in una stampante 3d la considererei trascurabile.


Alessandro

Prusa I3 Rework molto modificata - Taurino Classic - Ramps 1.4 - Driver DVR8825 - Titan Extruder e Hotend E3D V6 - Bltouch originale - Firmware MarlinKimbra - Cura - Repetier Host
Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 09:51AM
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bilanciamist
Quote
Whitedavil
Se usi alluminio, non importa di che spessore, ma una volta scaldato subirà deformazioni dovuti alla inevitabile dilatazione dello

[quote/]

Calcoliamo un piano di 50cm, quindi 0,5m.


0,5m x 100gradi (considero da 20°C a 120°C) x il coefficiente = 0.0012 m di dilatazione, cioè 0,12 cm cioè 1,2 mm su mezzo metro! 5001,2 mm invece di 5000 mm.

Sarebbe molto bello se tu avessi ragione (ho trovato anch’io gli stessi calcoli), però non mi spiegherei il terrore di tutti quanti nelle deformazioni dei piani metalli...
Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 10:05AM
Quote
onekk

Sul fatto della lettura della temperatura, la scelta è tua, se fai la misurazione al piano di vetro e compensi il Beta per la temperatura letta al vetro, se cambi impostazioni o piano di vetro avrai delle letture diverse da piano a piano, ma l'importante secondo me è avere un corretto feedback di temperatura tra riscaldatore e termistore, cioè avere una idea abbastanza precisa della temperatura che ha l'elemento riscaldante.

Okay probabilmente allora farò semplicemente una lettura del piatto indipendente dal termistore per verificarne la corrispondenza. Il termistore a questo punto per semplicità tengo nel silicon pad. Mi sembra però che siano risolvibili i problemi della configurazione 2 (isolante-silicon pad-alluminiò-vetro), in qualche maniera ottimizzo i difetti il più possibile. Avevo solo una domanda, volevo forare il metallo per permettere alle vite di regolazione di ancorarsi sotto il vetro (e di conseguenza livellare con la molla tutto il piano), ma ho paura che la testa della voto crei spessore tra metallo e vetro, è risolvibile ? Ci sono viti con teste sufficientemente basse o devo fare il foglio di alluminio molto spesso ?
Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 10:15AM
Il mio piatto da 330mm è da 3mm e posso apprezzare la deformazione quando eseguo il livellamento... Da 3mm è troppo flessibile considerate le dimensioni, un piano da 6/8mm è molto più difficile da deformare e ti mantiene meglio anche il calore.
Per il sensore, bhe se un giorno usi altro invece del vetro che fai? Anche un vetro in borosilicato si deforma se leggermente compresso. Si usa il vetro per avere una superficie piana, ma se il piano sottostanto è convesso, lo sarà anche il vetro in quanto si usano le mollette per fissarlo al piano. Se il piano è grosso, per cui difficilmente deformabile, avrai che anche il relativo vetro non sarà deformato una volta fissato ad esso
Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 01:07PM
Posso essere d'accordo che 3 mm di spessore per un piatto di 40-50 cm potrebbero essere pochi, ma che il vetro si fletta se "leggermente compresso" faccio fatica a crederlo...

Quote
Whitedavil
Anche un vetro in borosilicato si deforma se leggermente compresso. Si usa il vetro per avere una superficie piana, ma se il piano sottostanto è convesso, lo sarà anche il vetro in quanto si usano le mollette per fissarlo al piano

Secondo me se fissi un vetro di 5mm su un supporto che non è piano con le classiche mollette, succederà solo che le mollette non lo tirano giù e in alcuni punti ci sarà spazio tra piano e vetro.

Anche qui, definiamo l'entità della deformazione... un conto è un 1 decimo di millimetro, un conto è un 1 mm.

Non vorrei che uno va a spendere parecchio per un piano preciso al centesimo di millimetro e poi ha le chiocciole delle viti in cui balla 1/2 millimetro.


Alessandro

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Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 02:24PM
di massima però non utilizzerei il sistema di bloccaggio con le mollette ma vorrei usare una soluzione simile alla Ultimaker 3. temo che 8 mm saranno davvero difficile da muovere con un solo motore, penso che opterò per un compromesso da 5 mm
Re: struttura del piatto riscaldato
November 21, 2019 06:05PM
Appunto, il problema è che in giro ci sono molti "sentito dire" che generano più da "voci di piazza" che da calcoli, in genere consiglio di dare una piccola occhiata al sito di RepRap, che riporta dati empirici e considerazioni meno empiriche fatte in genere da "gente seria", non dimentichiamoci mai che RepRap è il posto dove è "cominciato tutto", prima delle stampanti commerciali, una stampante 3d te la dovevi costruire perché quelle commerciali erano costosissime e decisamente ingombranti.

Poi venne Ultimaker, e poi Prusa ecc. ecc.

Saluti

Carlo D.


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Re: struttura del piatto riscaldato
November 22, 2019 02:29PM
Guarda che se si flette di 1 decimo il primo layer ti viene da schifo, dove da un lato è troppo schiacciato, in mezzo va bene e dall'altra è troppo elevato. Io con il bltouch verifico sul vetro anche flessioni di 2 decimi, e ho detto tutto...
Poi chiaro che se il tuo intento è stampare i cubetti da 20x20mm allora problemi grossi non ne avrai, ma credo che vista la dimensione del piatto da te indicato, chredo tu voglia sfruttarlo per stampare pezzi di grosse dimensioni.
Una curiosità, ma una stampante già ce l'hai o sarebbe la prima?
Re: struttura del piatto riscaldato
November 22, 2019 08:33PM
Urca, davvero tanta tanta precisione, dovrò ottimizzarlo al meglio quindi. Per me è il primo esperimento, probabilmente non è il modo più adatto per cominciare ma non volevo spendere 200€ per una stampante che mi andasse bene solo perché stampa, volevo farmi qualcosa di mio per a) il gusto di costruirlo e b) perché voglio che abbia delle precise funzioni/adattamenti ed estetica che non ho trovato da nessuna parte, a meno della spesa di cifre davvero importanti
Re: struttura del piatto riscaldato
November 23, 2019 06:10AM
Al momento non ho prove per dire che è assolutamente impossibile che il vetro si fletta di un decimo di millimentro con la pressione delle mollette, potrei fare delle prove con il 3dtouch, ma il mio piano è fissato con delle calamite.
Anche fosse, un decimo sarebbe comunque accettabile, anche senza autobed leveling un primo layer di 0,2-0,3 è in grado di compensarlo tranquillamente.

In più, bisogna vedere se è il vetro che si "piega" oppure l'errore letto viene da altri componenti, come il sensore stesso o l'asse z.

Piuttosto che cercare di avere un piano da 40x40cm tutto livellato al decimo di millimetro secondo me conviene, se un decimo di tolleranza è troppo, prevedere un 3d touch o qualche altro sensore che provveda al livellamento automatico in fase di stampa.

Tra l'altro, una stampante da 40x40cm è molto grande, come prima stampante mi sembra esagerata, difficilmente si ha bisogno di dimensioni del genere, e nel caso, io preferisco stampare l'oggetto a pezzi e incollarlo, piuttosto che farlo in una sola volta... anche perchè la stampa 3d è molto lenta, e un inconveniente può sempre capitare, ricominciare da capo un pezzo che dura decine di ore è parecchio frustrante. In una stampante così grande sarebbe meglio inserire tutti gli espedienti possibili per ridurre i rischi di un'interruzione di stampa (sensore fine filamento, gruppo di continuità, stampa da SD, salvataggio coordinate su SD...)


Alessandro

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Re: struttura del piatto riscaldato
November 23, 2019 09:47AM
Assolutamente condivido il pensiero, e già che ci sei tu vorrei chiedere un consiglio su quali potrebbe essere tutti gli accorgimenti da poter attuare per evitare fallimenti durante la stampa. Avevo già pensato al gruppo di continuità e l’SD, non al salvataggio delle coordinate sinceramente (come può essere implementato ?). Inoltre volevo chiedere quale fosse il sensore più adatto per il livellamento
Re: struttura del piatto riscaldato
November 23, 2019 11:13AM
non ho grande esperienza in materia di sensori, io uso il bl touch e mi trovo bene, se cerchi sul forum trovi anche altri sistemi, ma credo che il 3d touch, il bl touch o i vari cloni siano tra i più usati.

I sistemi che conosco per riprendere una stampa interrotta o per evitarla mi sembra di averli scritti tutti. Il salvataggio delle coordinate è una funzione di Mk che, se non erro, aiutato da una batteria "tampone" scrive le coordinate del punto in cui si interrompe su SD in modo che possa riprendere dallo stesso punto, invece di usare un gruppo di continuità per far proseguire la stampa (dipende anche da quanto dura la mancanza di elettricità). Anche qui una ricerca sul forum o sulla wiki di reprap potrà chiarirti i dubbi.


Alessandro

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Re: struttura del piatto riscaldato
November 23, 2019 01:59PM
Non è che il vetro fletta, infatti il borosilicato è abbastanza rigido di suo, il problema è che è prodotto per laminazione e poi anche riscaldato per "temperarlo" e che non è previsto per essere un "piano di riscontro" per quelli in genere si usa il granito che ha delle altre caratteristiche.

per i sensori dipende da quello che desideri, il BL touch è un sensore che tocca il piano ed è abbastanza preciso nella ripetibilità del tocco, altre soluzioni sono i sensori capacitivi, induttivi e ottici, però visto che il vetro non è conduttore in pratica misuri il piano metallico sotto al vetro e ovviamente i sensori capacitivi ed induttivi non sono indicati per lo scopo, quelli ottici essendo riflettente avranno qualche problema, per il vetro sei "costretto" ad usare un sensore "a tocco", il BL touch dicano sia il migliore, a meno di no usare un sensore piezo che però è ancora più costoso e più complesso da tarare.

Saluti

Carlo D.


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Re: struttura del piatto riscaldato
November 24, 2019 02:39PM
vi ringrazio moltissimo per l'aiuto, ricercherò tutte le informazioni che mi avete dato in modo tale da avere un'idea completa

grazie mille ancora !!
Re: struttura del piatto riscaldato
March 02, 2020 06:32PM
Ciao a tutti,

vi leggo con interesse poiché sto costruendo una stampante anche io, e sono arrivato alla questione Piatto di stampa.

Non mi è chiaro però l'utilizzo del sughero.

Qualcuno può cortesemente spiegarmi in che punto del piano riscaldante dovrebbe essere inserito?

Al momento io credo che fisserò il piatto di stampa ad un supporto in alluminio alleggerito, vincolato ai cuscinetti dell'asse Z. Al di sopra di questo supporto collocherò il piatto di stampa.


Grazie

Andrea B.

Edited 1 time(s). Last edit at 03/03/2020 02:37AM by LOGRISO.
Re: struttura del piatto riscaldato
March 03, 2020 08:43AM
Il sughero ha una funzione isolante, in modo tale che il calore rimanga sul piano e non venga disperso. Quindi va dalla parte opposta rispetto al piano (in vetro o altro). Se il bed fosse un mk2b, sotto il vetro, il panino sarebbe dal basso sughero, mk2b, vetro.

Si può usare sughero oppure qualunque altro materiale isolante.


Alessandro

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