Soprattutto in Italia,
Vedo sempre più dilagante, una certa confusione riguardo al progetto Reprap ed alla stampa 3D in generale.
- Reprap stà per Rep-licable Ra-pid Prototyping, quindi per prima cosa una reprap è una stampante 3D che sia almeno in parte in grado di replicare se stessa.
- Open Source Hardware: tutti i dati, gli schemi, i tutoriale, il software ed i file sorgenti necessari a costruire la macchina sono liberamente scaricabili da internet, quindi chiunque abbia le competenze, quel minimo di attrezzature necessarie (come ad esempio un cacciavite o una stampante per creare le prime parti plastiche) ed il tempo può costruirsi una Reprap DA SOLO facendo breakdown fino all'elettronice, senza dover dare soldi a nessuno, magari utilizzando SOLO parti riciclate da vecchie stampanti ed altro hw.
Sono SOLO queste due precedenti caratteristiche che rendono il progetto RepRap così rivoluzionario, perchè la stampa 3D a livello industriale esiste dagli anni 70 e non è niente di nuovo, l'essere Open e Replicabile, questo si che è qualcosa di nuovo.
Il perchè il progetto sia stato creato così dal suo fondatore, invece di adottare modelli di business chiusi e molto remunerativi ha un fine utopistico e quasi "superiore" che nessuno di noi in possesse di una reprap dovrebbe ignorare.
Tale backgroun etico, affonda le radici nell'ideologia hacker e mira alla realizzazione concreta di un mondo migliore.
Consiglio a tutti di leggere per comprendere più a fondo la cosa questo articolo di Adrian Bowyer: [
www.reprap.org] sono sicuro che dopo, guarderete con occhi diversi la vostra Prusa
e sono sicuro che anche voi, come me, vi incazzerete quando vedrete la gente confondere tanto leggermente il termine Reprap con generiche stampanti 3D closed come Makerbot e BFB che dopo aver rubato e sfruttato il lavoro libero della community reprap hanno chiuso le loro macchine, brevettato e pubblicizzato al solo scopo di ottimizzare il loro profitto. <- Shame
My 2 cents,
Peps