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Kit di montaggio: è un bene strumentale?

Posted by M112x 
Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 20, 2014 01:35PM
Come da titolo, un kit di montaggio è inquadrabile come bene strumentale o la mancanza di qualche certificazione (essendo appunto disassemblata) deve intendersi come un'accozzaglia di elementi elettronici /meccanici?
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 21, 2014 06:18AM
Il bene strumentale non deriva da chi lo ha costruito e dove... ma dall'uso che ne si fa! Anche una macchina è un bene strumentale (per un rappresentante di zona ad esempio). Quindi una stampante 3d può essere un bene strumentale (anche in kit) se l'uso della stessa rientra nelle prerogative dell'attività produttiva, es: hai una serigrafia e fai gadget la stampante ti serve per fare prototipi pre produzione.. ok è un bene strumentale (kit o non kit).
Il problema c'è nelle certificazioni, queste rientrano non nel discorso finanziario ma legislativo inerente alla sicurezza (primo nessuna parte mobile deve essere accessibile alle mani) immaginati un plotter o stampante inkjet, ebbene la testina che si muove rimane sempre dietro un plex per evitare il contatto accidentale, il plotter per avere la certificazione deve avere un controllo che blocca la stampa all'apertura del pannello frontale! Se già pensi che quasi tutte le stampanti 3d (tipo una replicator 2) non hanno questo tipo di protezione e controllo allora già sai che pur avendo il riconoscimento CE sull'elettronica, il corretto funzionamento e l'uso di componenti di qualità che non procurino danni elettrici o altri... non rientrano cmq come prodotti "sicuri"...
Quindi ad un controllo dell'ente preposto all'interno dell'attività potresti incorrere in multe o ammonimenti.

Emiliano
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 21, 2014 06:53AM
grazie, ho capito che il limite non è fiscale ma sulla sicurezza del prodotto.
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 22, 2014 04:13AM
Quote
emyx74
[...]
Il problema c'è nelle certificazioni, queste rientrano [...] nel discorso [...] legislativo inerente alla sicurezza (primo nessuna parte mobile deve essere accessibile alle mani) immaginati un plotter o stampante inkjet, ebbene la testina che si muove rimane sempre dietro un plex per evitare il contatto accidentale, il plotter per avere la certificazione deve avere un controllo che blocca la stampa all'apertura del pannello frontale! Se già pensi che quasi tutte le stampanti 3d (tipo una replicator 2) non hanno questo tipo di protezione e controllo allora già sai che pur avendo il riconoscimento CE sull'elettronica, il corretto funzionamento e l'uso di componenti di qualità che non procurino danni elettrici o altri... non rientrano cmq come prodotti "sicuri"...
Quindi ad un controllo dell'ente preposto all'interno dell'attività potresti incorrere in multe o ammonimenti.

Emiliano

Vorrei approfondire il discorso quì suggerito:
in base alle vostre esperienze cosa mi consigliate?
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 22, 2014 05:28AM
Sul fatto che la porta debba essere bloccata quando si scalda o si muove l'ugello, consentimi di dissentire.
Che la porta protegga da contatto accidentale, non intenzionale va bene.
Ma che protegga in qualsiasi caso (bloccando l'elettronica al suo interno) e' veramente dura.
Pensa solo a un forno da cucina : puoi scottarti tranquillamente.
Idem per un frullatore tipo minipimer: puoi fresarti una mano, se vuoi.
Ed e' tutta roba certificata CE (a patto che non stia per China Export :-) )


Ciass
Davide


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no toys here...sorry
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 23, 2014 05:06AM
Beh ovviamente vanno considerate le eccezioni... ad esempio il forno, è impossibile pensare che se uno apre lo sportello la temperatura al suo interno cali drasticamente per evitare danni accidentali. Però dove è possibile fermare un meccanismo meccanico questo deve farlo (stampanti e plotter) ma non solo frese a controllo numerico, ma per non parlare di tutta l'attrezzatura per la lavorazione del legno, sulla sicurezza sono stati fatti passi enormi (una volta ogni falegname aveva sempre qualche dito in meno winking smiley ). Considera che oggi se si va in un brico a comprare una piccola troncatrice questa ha sempre la lama coperta da una conchiglia in plastica che la scopre solo quando si abbassa lo strumento. Queste sono tutte regole definite sulla sicurezza che andrebbero rispettate. Giusto per parlare, ho usato spesso una taglierina automatica di tipo tipografico, parlo di una macchina che con una singola lama taglia con tranquillità 1000 fogli di carta da 300g... ebbene essendo la lama scoperta come sistema di sicurezza (obbigatorio) la macchina ha delle fotocellule che la bloccano all'avvicinarsi di un corpo esterno (una mano per esempio) e due tasti distanziati che devono essere premuti contemporaneamente per attivare il taglio (quindi da impegnare entrambe le mani). Io credo che uno switch sulla porta che blocchi il movimento all'estrusore per evitare danni accidentali non sia una cosa difficile oppure si potrebbe optare per un elettromagnete che fa da bloccoporta (stile lavatrice) che non permetterebbe l'apertura dello sportello con la macchina in attività.
Leggendo la normativa si trova un ponto dove la si può scavalcare cioè essendo le stampanti 3d macchine a bassa corrente le si può considerare non soggette ad alcune restrizioni perchè non pericolose per l'uomo e l'ambiente, in più su questo tipo di macchina vale una autocertificazione del produttore sulla conformità dell'apparecchio, quindi sarebbe facile produrla e metterla in commercio, infatti ne esistono alcune che vengono vendute rispettando questi requisiti basici e che sono da considerarsi ok.
Certo non sono assolutamente pericolose (anche se il bambino stupido è sempre dietro l'angolo grinning smiley )
Non so, sinceramente vedendo molte prusa IT2 e IT3 mi rimane difficile considerare queste macchine certificabili in Italia. Sicuramente una Sharebot lo è... e se ripenso alla cineseria venduta da Mediaword... winking smiley

Emiliano
mic
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 23, 2014 05:28AM
prendiamo un esempio di stampante che dovrebbe avere tutte le certificazioni la stampante commerciale venduta da mediaword. è chiusa da uno. sportellino di plastica ma è senza circuito di blocco se viene aperto , quindi penso non ci sia bisogno,infatti a parte l hotend che ti può bruciare un dito. ( ci sono delle avvertenze ) il carrello non ha una forza tale da stritolare una mano.

Edited 1 time(s). Last edit at 02/23/2014 05:31AM by mic.
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 23, 2014 05:54AM
Mi collego al discorso solo per dire che le misure di sicurezza si possono implementare senza grossi problemi, in fondo si tratta solo di sensori, basta impegnare i pin dell'Arduino che sono liberi oppure espandere quest'ultimo con un'altro Arduino (magari Micro) collegato/sincronizzato con SPI che monitorizza quando riceve l'input di avvio lavoro/stampa.
emyx74: Un mio amico ha la stessa taglierina con addirittura un pedale, quindi tre arti impegnati, nessuna possibilità di perder dita. smiling smiley

Vorrei capire una cosa, una volta per tutte. Siccome ho in progetto di vendere delle opere di ingegno, queste rientrano in qualche normativa secondo la quale dovrei fare dei test e autocertificazione? Non sto uscendo dall'argomento è per fare una comparazione/paragone.
Mi spiego meglio. Per hobby, ma sto cercando di portarlo ad un livello lavorativo, sono appassionato di riciclaggio elettronico e sto cercando di fare un laboratorio di artigianato elettronico riutilizzando/recuperando tutti gli scarti elettronici, ancora funzionanti, per creare dei particolari congegni.
Strumenti musicali che funzionano a batteria, quindi voltaggio basso oppure monitor LCD recuperati da laptop e riportati a nuovo con cornici particolari, lampadari a led (220v), etc... Non sto qui a fare un elenco e torno all'argomento della discussione; se io vendo una stampante in kit non dovrei rientrare in alcuna normativa dato che i componenti sono tutti marchiati CE e che hanno già le certificazioni dei produttori, esempio classico l'alimentatore 220v-12v.
Dico questo perché lo considero come uno di quei kit di elettronica che vengono venduti sul Web, come per esempio i kit delle riviste di elettronica, giusto?

Qual'è dunque il modo giusto per "escludere" garanzie e certificazioni? Se io ho costruito un lampadario con dei componenti elettronici certificati (NON riciclati, in questo caso è il supporto plastico riciclato) CE e lo considero un'opera di ingegno in quanto unico del suo genere (quindi non un kit), quando lo vendo devo o non devo produrre un'autocertificazione?
Mentre per una stampante in kit, quando la vendo devo o non devo produrre un'auto certificazione?
Grazie in anticipo winking smiley

P.S.: Parlo di "esclusione" di garanzie non per lavarmene le mani ma per capire i vari distinguo da farsi.
Re: Kit di montaggio: è un bene strumentale?
February 23, 2014 07:48AM
interessante come idea, e poi tutto quello che si chiama riciclo per me è bello! grinning smiley
Per capirci si vendi un kit di una stampante, ovviamente non devi dere garanzia sulla stampante stessa ma su i singoli pezzi! Per quanto riguarda la certificazione del prodotto rientreresti nella fascia di artigianato elettronico e hobby quindi non essendo macchine professionali e progettate per usi specifici o lavorativi vieni alleggerito di tanto sugli impegni riguardante la sicurezza.
Il problema sorge se un cliente ti chiede un kit da inserire all'interno della propria azienda (sia officina che ufficio tipo architetto). In questo caso dovresti, come chiede la legge fornire tutte le certificazioni sull'uso corretto della macchina, sulla manutenzione della stessa, e sullo smaltimento dei materiali di risulta. Quando iniziai a lavorare con un plotter a solvente mi venne fornito materiale sulla sicurezza ambientale, sicurezza lavorativa e di esercizio della macchina, smaltimento dei materiali di risulta, e per finire le schede tecniche sulla tossicità delle materie usate della stampante.. quest'ultime importantissime da mostrare all'ufficio sanitario o ispettori durante un controllo.
Quindi secondo me, se si rimane nel settore obbistico si devono rispettare delle regole molto leggere e facilmente ragiungibili, tutt'altro è entrare in ambienti professionali.

Cmq sulla gazzetta ufficiale avevo trovato la normativa che regolamentava questa cosa.

Emiliano
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